Pensieri…

1.2.3. si comincia…
non so da dove e come fare ma…
ascolto questa musica e mi dico io anche:
Dove non ho più parole…,
essi queste parole quanti danni,
e quante gioie a volte…
Non è facile come sempre capirmi,
la mia permalosità si scontra sempre,
con la bruttezza che la rabbia genera nel mio cuore.
Ma mi ripeto che non fa nulla,
pillola dolce che affoga la delusione
di non essere apprezzato.
Non molti sono riusciti a capirmi
in questi 38 anni,
eppure ringrazio Dio
per quelle anime che mi hanno amato,
sapendomi portare quel rispetto
che un Uomo merita,
senza mai cadere nell’idea,
di poter essere io Padre Padrone…
Bastava e basta cosi poco per farmi fesso…
Non lo capisci tu,
non lo capirai mai,
e di questo mi dispiace per Te.
Ormai sono mesi
che mi occupo essenzialmente del mio animo,
e chi mi ha amato riceverà sempre la mia protezione,
il mio abbraccio sicuro.
Questo non me lo togli tu,
non me lo toglierà nessuno.
Mi ritornano a mente quei versi ora,
di poesia religiosa,
mi capitano di ricordarli,
quando sono solo,
quando mi sento bene stando solo…
“A chi qui ti ha lodato la grazia tu hai donato
non nell’oblio totale ne nella nudità
su nuvole di gloria giungiamo nell’aldilà da te,
che sei la nostra casa
benché nulla può sembrarci più bello
dello splendore dell’erba,
dello sbocciare dei fiori non ci rattristeremo
ma piuttosto troveremo forza in ciò che ci resta alle spalle
nell’armonia primitiva che è sempre esistita e sempre esisterà
nella consolazione che scaturisce dall’umana sofferenza
nella nostra fede che ignora la morte.
Grazie al cuore umano per mezzo del quale viviamo
grazie alla sua tenerezza,
alle sue gioie alle sue paure
in me il più piccolo fiore che si schiude
riesce a far nascere pensieri
che spesso giacciono troppo in fondo per emergere.”
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