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“Nella Mia Solitudine di Pensieri”

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Novembre,

e respirare a pieni polmoni,
un’aria fredda ma piacevole,
sapere che il mio destino
sia legato a flebili giochi di speranze,

e non poter cambiare il corso
di un fiume stanco,

di uno scorrere lento lento,
mi reca una sconfitta pesante
da spiegare e divulgare.

Ho un uragano di emozioni però,
che se non le bacio andranno via,

Ma ripercorro la mia infanzia,
fra i ricordi sbiaditi,
una innocenza perduta,
in chiese stonate,
in preghiere volute,
dove ho perso la mia dignità,
di pace e amore…

Li conosco beni i miei grandi difetti,
ma li dichiaro puntualmente,
guardandomi dentro,
fissandomi allo specchio,
o nella sicurezza di una casa.

E non mi umiliano,
perché provengono anch’essi da li,
da quel cuore malandato
e schiavo degli anni

sempre uguali.

Piango di una rassegnazione non voluta
ma obbligata per certi versi,
e non ho soluzioni vicine
né mi va di cercare aiuto

in nuvole sporadiche.

Si avvicina un inverno fermo
fermo nelle sue intenzioni,
quasi fosse un amico
che venuto a trovarti

ti presenti l’amaro conto
di una lontananza

che abbia fatto assopire
passioni e ricordi.

Si corre,
si corre sempre,
ma il tempo di amare,
sempre amare delicatamente,
quello non lo vuole
o lo cerca più nessuno,

non lo capisce più nessuno…

E poso le armi,
e riprendo a vagabondare
nei pensieri miei più forti,

ricordo momenti,
ricordo gioie e pianti
eppure…

Ho amato flebilmente la vita come ho potuto…

Grazie Mondo, G.R.R.