Caldo Sole by G.R.R.

Sorrido alla vita,
ma è di certo una debolezza mia questa,
una dolce debolezza,
che mi ha sempre tenuto a galla,
eppure sto scrivendo con un pianto silenzioso,
e capisco che non ho poi cosi tanta voglia ora,
di scrivere e descrivermi…
Sarà perché mi sento solo,
sarà perché osservo la realtà dei miei 39 anni ,
e mi chiedo se abbia ancora qualcosa da dare alla vita,
se sia giusto che dia a essa qualcosa,
se sia giusto parlare di vita,
o di semplice vivere.
La mia storia capitolo secondo,
questo è quello,
che dovrei poter incidere stanotte,
ne una svolta,
ne un cambiamento epocale,
solo è semplicemente un capitolo nuovo,
quel qualcosa,
cui dovrei poter dare inizio affinché,
chiuda con il passato,
e mi renda conto di cosa,
realmente cerchi l’anima mia,
dentro ciò che vedo e sono.
Un implosione di cose belle,
cadute su di un terreno arido,
una delle tante occasioni perdute insomma…
Eppure,
credo che debba esserci una sorta,
di Giustizia Divina,
ogni tanto forse un cambiamento in positivo,
per ognuno di coloro i quali pregano senza un motivo,
per coloro i quali dedicano le ore inutili di una giornata,
a creare sorrisi ed emozioni nei visi tristi…
forse devo a me solo una carezza,
ed é questa la tragica verità,
lo devo alla nobiltà del mio animo,
che da sempre cerca baci,
cui rinnego sempre un udienza.
Non si capisce,
dove inizia un discorso logico,
e dove finisce la mia pazzia.
questo è un limite infinito della esistenza mia.
Di notte,
o quanto vengo attaccato dalla vita,
mi arrivano,
ed ascolto le voci erranti dei morti,
fingo,
forse un dono,
o una maledizione.
ma ho scritto pezzi di storia,
con le mie volute preghiere.
ho sofferto,
ho percepito il silenzio del morire.
Maledico il giorno in cui,
ho detto amo soffrire per gli altri,
fortemente mi smentisco,
ma analizzarmi dentro,
è la cosa più difficile che Dio,
abbia potuto permettermi di fare.
Sono nervoso,
mentre scrivo in me solo voglia di scappare,
e vivere 47 compleanni che mi rimangono,
nella speranza di un capirmi nei vostri occhi.
Contengo moltitudine si,
ma non riesco a far capire a nessuno,
cosa provo la notte,
prima di chiudere gli occhi,
prima di pensare,
se sia giusto ciò che stia facendo,
e si affanna questo misero muscolo,
chiamato Cuore,
e mi dispiace vivere solo,
certe cose,
che meriterebbero essere prese invece,
delicatamente per mano da Te Amore.
Alle 3 anime che mi hanno vissuto fortemente, Grazie.
Giovanni Rito Russo
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