Lo sapevo, anche stavolta un toc toc al cuore mi incita a scrivere nuovamente e come sempre mi trovo qui da solo………
Sento in me venir fuori un nuovo sentimento, non so dargli un nome ne tanto meno saprei dire se vivesse in me fin dalla nascita.
Posso provare a descrivere quello che ora sta provocando in me, questo si……….
Mi sento esplodere l’animo tutto, come se qualcosa volesse uscire fuori, come se mi dicesse di darmi una mossa,ehi svegliati…., ma in fondo è solo un semplice groppo alla gola che non vuol scendere giù nuovamente.
Vorrei poter risentir papà come credo anche mio fratello e in fondo anche lei…mia sorella.
Ogni momento delicato della mia vita avrei voluto avere qualcuno accanto a me che mi spiegasse le cose che mi stavano capitando e cercare di apprendere dagli insegnamenti che essi avevano ricevuto da questi, ed è proprio in questi momenti avrei voluto sentirti papà, per telefono, chiamarti e dirti vieni qui e stammi vicino, parlare e vederti….. dirti di andare a cena fuori e rivivere 5 minuti di amara vita con te, piangere sul tuo petto e sentirmi stringere da te, ma non ho mai avuto questo coraggio che per me era ed è un atto di vera umiltà, ma come sempre ci rinuncio, anche questa sera che avevo la cornetta a portata di mano e stupidamente non ho avuto il coraggio di chiamarti…… forse perché non sarei riuscito a non piangere sentendo la tua voce…. Che per telefono mi sarebbe parsa così vicina ma in realtà così lontana.
La faccio finita anche ora con questi inutili discorsi che niente servono se non a rovinarmi l’animo e temprare il fisico più di prima.
Amo mia madre come vorrei poter amare te, ma l’uomo che è in me mi sprona ad essere duro e se tanto tempo è passato, ancora non riesco a riorganizzare le idee e capire il motivo di questo fallimento familiare.
Tempo ci vorrà prima ancora che con i miei 23 anni possa arrivare a capire il motivo vero della mia esistenza qui oggi e nel futuro a me presente…
Che dire più….
Mi son venute in mente frasi sentite in un film di Paolo Villaggio in “io speriamo che me la cavo” in cui quel vecchio diceva a quel piccolo:
“Ma tu che te crire che a vita è fatta i nu passettino annanz e nate arret…, a vita bell mio so cacamiente e cazz”…
Tti ricordi papà?...
Lì mi venne da ridere, ora so quanto di vero e di amaro vi sono nascoste in queste frasi……….
Con la speranza di una vita meno caotica porgo a voi tutti anzi alla nostra famiglia tutta un saluto affettuoso da chi ha sempre cercato la verità in ogni cosa. Vostro figlio G.R.R.