Di chi si sente solo come me.
Di chi si sente derubato del suo orgoglio.
Lungo la strada del mio cammino molte volte mi sono accasciato al bordo di una via di campagna immaginaria e per un po’, annusando il dolce profumo della natura che la circondava, dolce profumo di alberi in festa, lieta armonia di un sole raggiante, mi ritempravo, e ricominciavo a incamminarmi.
Chissà perché ora non è più così per me, anche se mi lascio abbandonare nel silenzio tutto mi è più difficile ora.
Rivedo nella mia mente dolci ricordi e vaghe illusioni, in quest’era in cui il tempo corre talmente forte che tutto ti scivola via.
Quando ripenso a cosa ho fatto e a come vivo ora tutto è più tetro e stressante che mai, perché non era certo questa la vita che avevo prospettato potesse essere….
La povertà quella che ti obbliga a stare solo con i tuoi pensieri, con idee di un futuro che sia almeno sereno, quella povertà a cui sono legato ora mi sbatte la porta in faccia, anche lei, dolce compagna di tante notti passate al buio in una strada solo come sempre e come tanti che cercano nel buio una risposta che non arriva mai mi sento inutile.
Deve farmene una ragione, la vita è bella solo per chi non sa cosa si provi ad avere una sensibilità d’animo come me e come pochi hanno.
Giovanni Rito Russo